Non pochi sono stati nel corso dei secoli sacerdoti e santi che hanno discusso sul luteranesimo. Con l’aiuto del Magistero e delle Scritture si è cercato di ribadire dove si trovasse la Verità, quale Chiesa poteva definirsi realmente la Chiesa di Cristo. Tra i tanti che hanno trattato l’argomento della riforma, un posto di riguardo va dato senz’altro a san Lorenzo da Brindisi1.
Il nostro utilizza le cosiddette “note”, che assumono un carattere fondante nella sua apologia della chiesa. Lorenzo dunque, dopo aver descritto la nozione di chiesa, sulla base della sacra Scrittura, in comune con i protestanti, attraverso le definizioni bibliche, le cause e i solidi fondamenti, passa a considerare le qualità della chiesa (le note appunto) traendo buona parte del suo materiale dai Padri e ancora dalla Scrittura.
Quali sono queste qualità?
- La vera fede
- L’unione con Pietro
- L’unità
- La santità
- La cattolicità
- L’apostolicità
Segni distintivi questi della vera chiesa di Cristo, in contrapposizione alla chiesa luterana.
L’argomento delle note esposto da Lorenzo, segue un ragionamento sillogistico che può essere così schematizzato:
- Inizia con la ricerca positiva delle qualità che Cristo ha promesso e ha voluto donare alla sua chiesa perché sia l’unica e vera chiesa sua (Bibbia);
- Dimostra poi come la chiesa romana effettivamente possieda queste qualità (Padri), mentre esse non si riscontrano nella chiesa luterana;
- Per concludere logicamente che solo la chiesa romana può dirsi vera chiesa di Cristo;
La dimostrazione apologetico – ecclesiologica di san Lorenzo, in conclusione, si basa essenzialmente sulla prova delle note. La confutazione del luteranesimo rivela in Lorenzo uno dei più notevoli polemisti del periodo post tridentino2, avvicinato addirittura a san Pietro Canisio3 e san Roberto Bellarmino4.
La confutazione del luteranesimo è fatta da un triplice punto di vista:
- L’aspetto storico;
- L’aspetto dottrinale, cioè negli errori e nel travisamento della verità cristiana da parte della chiesa e della dottrina luterana;
- L’aspetto pratico, cioè nella realtà permanente dei suoi seguaci;
L’intento principale di san Lorenzo, in tutta la sua apologia della chiesa, è di arrivare a dimostrare che la chiesa luterana non è la vera chiesa di Cristo. Per contrapposizione a questa, mostra invece come la chiesa romana corrisponda alla vera immagine della vera chiesa voluta da Cristo.
La chiesa protestante <<poggia sull’infrangibile roccia della parola di Dio>> gridano a una voce i luterani; <<essa poggia unicamente, in definitiva, sull’autorità di Lutero>> risponde e dimostra san Lorenzo: << di Lutero che perverte le Scritture e rigetta la Tradizione >>.
Si deve concludere che, mentre la chiesa cattolica fondata da Cristo sulla roccia di Pietro è una costruzione salda e incrollabile, la chiesa luterana fondata sopra Lutero e la sua fallace autorità, è inconsistente e labile.
San Lorenzo parla inoltre di 4 cause attraverso le quali ci dà ancora una definizione descrittiva della vera chiesa:
- Causa materiale
- causa formale
- causa finale
- causa efficiente
La causa materiale della chiesa consiste nella moltitudine degli uomini; la causa formale consiste nella vera fede e nella religione cristiana, poiché questa fede e questa religione sono ciò per cui un uomo diviene cristiano e membro del corpo di Cristo che è la chiesa; la causa finale è duplice nelle sacre Scritture: da una parte la gloria di Dio e dall’altra la salvezza dell’uomo; è duplice anche la causa efficiente: la causa efficiente principale che è Dio, e la causa efficiente secondaria che è quella per cui san Paolo si dice architetto e fondatore della chiesa (1Cor. 3,10-11)5, e cioè gli apostoli e i ministri del vangelo.
Note:
1Religioso, appartenente all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Dottore della Chiesa. Vissuto tra il XVI e XVII secolo.
2Riferito al Concilio di Trento; convocato da papa Paolo III nel 1545 per reagire alla diffusione della riforma protestante. E’ considerato uno dei concili più importanti della storia della chiesa.
3Gesuita olandese vissuto nel XVI sec. Dottore della Chiesa.
4Gesuita italiano contemporaneo del Canisio. Cardinale e dottore della Chiesa.5”Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un sapiente architetto io ho gettato il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce: infatti nessuno può gettare un fondamento diverso da quello già posto, che è Gesù
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