di Stefano Aviani Barbacci

Truppe imperiali in marcia lungo il Camino Español alla fine del ‘500 (Ferrer-Dalmau)

La ricorrenza della festa dell’Immacolata Concezione, dogma cattolico proclamato l’8 dicembre del 1854 dal papa Pio IX, si intreccia con fatti storici oggi poco noti eppure significativi nel passato e che hanno a che vedere con la Spagna del “Secolo d’Oro”, epoca in cui il Paese era governato dalla dinastia degli Asburgo, la cosiddetta “Casa d’Austria”. Come è noto la Spagna (o per meglio dire l’Impero) fu a lungo militarmente impegnata con truppe cattoliche di diversa provenienza (tedeschi, italiani, spagnoli, scozzesi, valloni) nei Paesi Bassi a seguito della ribellione delle Province Unite olandesi (1568 – 1648), le cui ricche città mercantili, passate dalla parte dei “riformati”, avevano aperto i porti alla flotta inglese.

Nel corso di questa guerra, un contingente di fanteria imperiale (o tercio) di circa 3000 uomini al comando del maestro di campo Francisco Arias de Bobadilla presidiava a corto di vettovaglie il corso della Mosella, nella zona di San Hertogenbosch, nel momento in cui un forte contingente nemico a bordo di un centinaio di imbarcazioni fluviali si avvicinava minaccioso a quelle loro posizioni. Malgrado la forte inferiorità numerica, il freddo e la mancanza di cibo, quegli uomini si apprestarono a far fronte all’assalto degli olandesi. Il comandante fiammingo, Philip di Hohenlohe-Neuenstein, dava allora ordine di aprire le dighe allagando tutta l’area a Sud del fiume. Le truppe spagnole furono costrette ad abbandonare la propria posizione e a ritirarsi cercando rifugio su una bassa cresta nei pressi di Empel dove, circondati dall’acqua e dalle navi degli olandesi, con gli stivali logori immersi nel fango, rimasero esposti al fuoco dell’artiglieria olandese che li bersagliava da un forte non lontano.

Fanti spagnoli portano in processione l’immagine dell’Immacolata ritrovata ad Emprel (Ferrer Dalmau)

Costretti gli imperiali in una posizione disperata, il comandante fiammingo offrì loro una resa onorevole, ma Francisco di Bobadilla, a nome dei suoi uomini, rispose con una frase rimasta memorabile: Ya hablaremos de capitulación después de muertos (discuteremo della resa solo dopo che saremo morti). Nessuno si faceva illusioni di ricevere un qualche soccorso, ma si trattava di spagnoli ed era noto a tutti che questi ultimi mai si sarebbero arresi. Iniziarono a scavare nel terreno impregnato d’acqua per predisporre una trincea finché uno di loro, un certo Juan de Aguila, avanzando con il badile, si imbattè in qualcosa di duro. Non riuscendo a scalzarlo, ripulì attorno il terreno portando allo scoperto una cassa contenente una tavola dipinta con l’immagine della Vergine Maria. Un’opera probabilmente occultata da alcuni contadini olandesi rimasti cattolici quando, nel 1566, la furia iconoclasta dei riformati si era abbattuta sulle immagini della Vergine e dei santi care alla devozione popolare.

I soldati si dissero certi che si trattasse dell’Immacolata Concezione, il cui culto si era già in parte diffuso nell’Europa cattolica del tempo nonostante il perdurante contrasto tra i teologi al riguardo. Avvertito del ritrovamento, il comandante spagnolo lo considerò un segno della protezione materna che la Vergine offriva ai suoi uomini in punto di morte e ordinò di issarla accanto alle insegne militari del tercio. Quella notte accadde l’imprevedibile, si alzò un insolito vento gelato che trasformò in un lastrone ghiacciato l’acqua con cui gli olandesi avevano inondato tutt’attorno alla posizione elevata tenuta dai loro avversari. Questi ultimi si accorsero che le navi olandesi erano ora imprigionate nel ghiaccio e, profittando del buio, accese delle torce, le raggiunsero correndo sulla superfice gelata dando fuoco alla gran parte di quelle. Era l’8 Dicembre del 1585.

Una stampa antica mostra gli spagnoli su una lingua di terra circondati dalle navi olandesi

Riportarono con ciò la salvezza, ma in un modo a tal punto insperato che subito si parlò di un miracolo della Vergine ed infatti, in Spagna, si ricorda ancor oggi il Milagro de Empel. Gli spagnoli non furono i soli a gridare al miracolo, anche i fiamminghi (protestanti) furono colti dalla medesima suggestione, al punto che il loro comandante, impotente di fronte al disastro del suo esercito, ebbe ad esclamare sconcertato: “Sembra che Dio sia spagnolo dato che compie per loro un simile miracolo!”. A motivo del “miracolo di Empel” si proclamò la data dell’8 Dicembre come la Festividad de la Virgen Inmaculada, Patrona del Arma de Infantería (Festa della Vergine Immacolata, Patrona della Fanteria Spanola) che tutt’ora si celebra in Spagna, e anche quando l’Impero degli Asburgo era ormai diventato quello austro-ungherese, i reggimenti di fanteria continuarono a portare in battaglia l’immagine dell’Immacolata raffigurata sul verso delle loro bandiere.

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