di Guido Verna

8 novembre 2013

Sommario

1. Premessa con epigrafi

2. La famiglia

     2.1 Premessa

2.2 La sua difesa non è uno specifico della religione cattolica

2.3 Da sempre: la “naturalità” della famiglia

3. In sintesi

4. Itinerario della sua disgregazione

4.1 Prima Rivoluzione: la Riforma protestante

4.2 Seconda Rivoluzione: la Rivoluzione francese

4.3 Terza Rivoluzione: la Rivoluzione sovietica

4.4 Quarta Rivoluzione: il sessantotto

4.5 Il crollo delle ideologie

5. L’ideologia Gender

6. Oggi (2013, ndr): la legge cosiddetta antiomofobia

7. Il fondo?

7.1 L’eutanasia

7.2 L’incesto

7.3 La pedofilia

7.4 La bestia nera

7.5 Si può cambiare la storia

7.6 La sintesi in un acronimo

7.7 Comunque sia, la storia ha già un Vincitore

7. Il fondo?

Si potrebbe immaginare di essere ormai alla fine, di aver, cioè, toccato il fondo.

Anch’io in gioventù immaginavo che potesse essere così, di modo che toccato il fondo fosse ineluttabile risalire. Poi, però, pian piano ho imparato che, in realtà, il fondo è abissale come è alto il cielo.

7.1 L’eutanasia

Qualche giorno fa, in una nota intitolata: Prossima fermata: eutanasia, veniva descritto il quadro della situazione europea:

«Non ho simpatia per i complottisti, che spiegano la storia come un unico grande complotto. Ma non ne ho neppure per gli ingenui, i quali pensano che i complotti non esistano. Non c’è il Grande Complotto, ma ci sono tanti complotti con la “c” minuscola, settoriali e locali. Uno dei più evidenti è costituito dallo sforzo di diverse lobby — anticlericali, massoniche, ideologiche, legate a certi interessi dei “poteri forti”, dell’industria farmaceutica e delle cliniche — per aggredire la vita e la famiglia in un’escalation di leggi sempre più radicali. A Malta, introdotto il divorzio per referendum, siamo già a una proposta di legge per il riconoscimento delle unioni civili omosessuali, con diritto di adozione. In Francia Tugdual Derville, portavoce della Manif pour Tous, sta cercando di radunare nuovamente il popolo della famiglia e della vita, contro una legge sull’eutanasia che galoppa verso l’approvazione. Anche da noi la strada è tracciata: appena approvata la legge sull’omofobia, seguita da quella sulle unioni omosessuali, il Parlamento si occuperà di eutanasia» [70].

Oggi in Belgio, domani in Italia. Poi, però, penserà qualcuno, potremo finalmente riposarci un po’: l’eutanasia è sì una tragedia, ma, se Dio vuole, finalmente abbiamo finito! E, invece no, perché, magari, cominceranno subito con l’incesto e la pedofilia.

Non si pensi che sono solo cattivi pensieri alimentati da zelo amaro.

7.2 L’incesto

Sull’incesto, per esempio, sul Corriere della sera di qualche anno fa (27 marzo 2007), in un articolo dal titolo “esemplare” intitolato «La “famiglia naturale”? non esiste, perché la natura è violenza, caos e incesto», la signora Dacia Maraini, dopo aver negato la “naturalità” della famiglia, sosteneva  che «proprio per difendere la famiglia artificiale creata dall’uomo, sono state stabilite discipline che impediscono il vivere selvaggio del nucleo originale: l’incesto per esempio, presente in tutte le specie, anche nell’uomo, addirittura ammesso in certe circostanze storiche — vedi gli antichi egiziani — è stato proibito, come racconta bene Malinowski, per permettere alle prime tribù di espandersi, andare a cercare altre tribù, intrecciare rapporti e quindi aprire scambi di idee, di conoscenze, di esperienze» [71].

Il veto all’incesto, dunque, è solo funzionale a un progetto di espansione e non banalmente e semplicemente, come noi saremmo portati a pensare, una orribile pratica “contro natura”.

Vuol dire, allora, che in condizioni storiche mutate nulla osta a che si possa tornare a praticarlo [72].

Sono passati sei anni e nel frattempo alla signora Maraini è stata conferita dall’Università di Foggia la «laurea magistrale [pensate un po’!] come Progettista e dirigente dei servizi educativi e formativi» [73].

7.3 La pedofilia

Nemmeno sulla pedofilia bisogna farsi illusioni. Passerà un po’ di tempo per spegnere gli echi della sua intensa e planetaria utilizzazione anticlericale ma poi, infine, tornerà ad essere apprezzata.

L’Olanda, come spesso accade, fa da apripista e da esempio. Nel paese dei tulipani, nel 1982 era nata l’Associazione Martijn che proponeva la pedofilia.

Il suo presidente Marthijn Uittenbogaard, 71 anni poi, nel 2006 pensò bene di fondare anche il Partito dell’amore fraterno, della libertà, della diversità (Pnvd) che, al di là del suo suono suadente, aveva come obiettivo quello di abbassare «il consenso legale agli atti sessuali dai 16 ai 12 anni (lo stesso per il voto, il gioco d’azzardo e le droghe leggere)» [77]. Non essendo riuscito a raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni, il Partito nel 2010 si è sciolto. E nel 2012 anche per l’Associazione sembrava arrivata la fine in quanto «il tribunale civile di Assen, in primo grado, [ne] aveva decretato lo scioglimento, rilevando che le sue proposte sui contatti sessuali tra adulti e bambini erano contrarie alle norme e ai valori della società olandese» [75].

Poi, il “colpo di teatro”, una lezione da tenere a mente perché potrebbe diventare una indicazione procedurale anche per l’Italia. Articolo sul Corriere della sera online. Titolo: «Olanda, l’associazione che promuove la pedofilia non può essere vietata». Contenuto: «Sentenza choc di una Corte d’Appello olandese che martedì ha stabilito che non deve essere vietata l’attività di una fondazione che promuove la pedofilia. […] [Con un ragionamento agghiacciante]: La corte ha rilevato […] che le proposte per la liberalizzazione della pedofilia sono “una seria contravvenzione di alcuni principi del sistema penale olandese”, in particolare per quanto concerne la minimizzazione dei “pericoli dei contatti sessuali con giovani”, ma [il ma che rovescia tutto] i giudici hanno sentenziato che la società olandese è sufficientemente “resistente” per affrontare “le dichiarazioni indesiderabili ed il comportamento aberrante”. In sostanza, “gli scopi dell’associazione sono contrari all’ordine pubblico, ma non ci sono minacce di destabilizzazione della società”» [76]. Ma questo è solo un briciolo di quello che potrà accadere. La seminagione è stata intensa e di alto livello.

Di un’icona sessantottina come il verde Cohn-Bendit, si è saputo, ad esempio, che da giovane lavorò «[…] come educatore in un centro diurno per bambini istituito per sperimentare una formazione “antiautoritaria”, [nella quale] […] un principio essenziale […] era quello di affrontare con bambini di cinque-sei anni il tema di una sessualità sfrenata, al fine di superare la morale tradizionale» [77].

Vorrebbe dire poco se egli non fosse anche un influente europarlamentare in questo parlamento d’Europa, il cui Consiglio ha redatto qualche tempo fa «[…] un progetto sperimentale […] per la lotta alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere», riducendo «scuole e luoghi di lavoro […] a campi di rieducazione in chiave omosessuale, e [sdoganando] […] [la] pedofilia (o almeno […] [la] efebofilia, ovvero i rapporti di un adulto con un adolescente)» [78] come qualcuno allora commentò. E a questo progetto — ecco il punto — aderì silenziosamente l’allora ministro del Lavoro (con deleghe per le Pari opportunità) Elsa Fornero, con il rischio di produrre danni ben più gravi che con gli esodati.

Se proviamo a guardare appena oltre l’Adriatico, in Croazia, scopriamo come i programmi di educazione sessuale dei bambini siano angosciosi. E quando una studiosa americana come Judith Reisman va lì a spiegare come tali «[…] programmi […], già attuati in molti paesi secondo il metodo Kinsey, sono stati redatti da pedofili, [dimostrando altresì] […] i legami di questa lobby con la Fondazione Soros» [79], viene accolta con un quasi insormontabile fuoco di sbarramento prima mediatico e poi di piazza. È vietato parlare.

In Italia il benemerito sacerdote siciliano don Fortunato Di Noto, dal 1989 il più famoso “cacciatore” di pedofili su Internet dice coraggiosamente che «In Europa c’è una forte lobby pedofila che punta a fare diventare normale la perversione. Mai come oggi si è assistito all’annientamento dei bambini in queste dimensioni» [80].

E poi, giacché siamo a due passi dalla regione da lui governata, non va dimenticato Vendola, che è anche la punta di diamante di un partito nazionale. L’intervista è del 1985, quindi potrebbe apparire datata, ma, come abbiamo visto, ha una sua pericolosa attualità. In essa, Vendola affermava quanto segue: «Non è facile affrontare un tema come quello della pedofilia ad esempio, cioè del diritto dei bambini ad avere una loro sessualità, ad avere rapporti tra loro, o con gli adulti, e trattarne con chi la sessualità l’ha vista sempre in funzione della famiglia» [81]. Non so se nel frattempo abbia trovato risposte esaurienti alle domande poste dal tema…

Riemergeranno i “grandi” pensatori come Jean-Paul Sartre (1905-1980), Simone de Beauvoir (1908-1986), Michel Foucault (1926-1987), Jack Lang, futuro ministro francese, che «firmarono una petizione in cui si reclamava la legalizzazione dei rapporti sessuali coi minori» [82].

Ma forse nessuno avrà il coraggio di raccontare del rapporto con i bambini avuto da Jean-Jacques Rousseau (1712-1778), da chi, cioè, viene «[…] considerato il profeta dell’educazione relativista e illuminista». Il “pensatore illuminato” aveva avuto cinque figli dalla sua compagna. Ma siccome si trattava di «[…] figli reali e non astratti come L’Emilio, egli se ne libera rapidamente depositandoli, dopo ogni nascita, nell’ospizio dei trovatelli. Quest’uomo che crede nella assoluta bontà delle sensazioni e ignora la tendenza umana al piacere disordinato ed egoistico, a Venezia si compra per pochi franchi una bambina di dieci anni per allietare sessualmente le sue serate» [83].

Avevo appena finito di scrivere queste righe, quando su un giornale è apparsa la notizia seguente: «Pedofilia, 50 anni fa era una “malattia”. Da quest’anno per gli psichiatri americani è un “orientamento sessuale”» [87] .

Ci siamo.

7.7 La bestia nera

Eutanasia, incesto, pedofilia: sono lì, dietro l’angolo, anzi con la testa già abbondantemente sporgente.

Il fondo, come si può vedere, è abissale come è alto il cielo: perché la bestia è senza pace….

Ricordiamo Dante (1265-1321): sta entrando nell’Inferno e vede «la bestia sanza pace» che gli si fa incontro e gli «fa tremar le vene e i polsi». E allora impaurito, chiede alla sua guida, Virgilio, di aiutarlo. Cambia strada, gli risponde il saggio perché la bestia non fa passare nessuno «e ha natura sì malvagia e ria,/ che mai non empie la bramosa voglia,/ e dopo ‘l pasto ha più fame che pria» (Inf. 1, 97-99).

Ma la bestia non vincerà, perché non può vincere.

7.5 Si può cambiare la storia

Nel Manifesto di Alleanza cattolica Unioni di fatto e omofobia: cinque punti fermi, l’ultimo punto ha questo titolo esemplare, da avere sempre presente: «Considerare la marcia verso le unioni omosessuali come “irreversibile” significa essere vittime del mito illuminista del progresso».

In chiusura, merita di essere letto quasi per intero:

«A quei cattolici e a quegli amici della famiglia tentati dallo scoraggiamento e convinti di stare combattendo una battaglia moralmente necessaria ma di retroguardia, di battersi per onore di firma ma senza possibilità di vincere, perché il “senso della storia” è un altro, vogliamo dire che non possiamo accettare il mito illuminista di una storia lineare, pilastro della dittatura del relativismo, il quale presenta la verità come figlia del tempo e certi processi come irreversibili.

La storia non ha nessun senso umano predeterminato e necessario, le battaglie le vincono e le perdono gli uomini e le donne, e per il cristiano nessuna vittoria del male è ineluttabile o irreversibile. Chi pensa diversamente è vittima, per dirla con Papa Francesco, di quella “mondanità spirituale” che perde la fiducia in Dio e segue le vie e il consenso del mondo, e di quella disperazione storica che, come non si stanca di spiegarci il Pontefice, viene molto spesso dal diavolo» [85].

7.6 La sintesi in un acronimo

Il lungo itinerario descritto può essere memorizzato con un acronimo, citato da mons. Jean Laffitte, segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia, in un intervento pubblico il marzo scorso. L’acronimo è stato proposto dai vescovi filippini: a fronte della loro situazione, «[…] hanno formulato la loro visione della “cultura della morte” con l’acronimo Death: D = Divorce; E = Euthanasia; A = Abortion; T = Total population control; H = Homosexuals Unions». [86].

7.7 Comunque sia, la storia ha già un Vincitore

La bestia ci proverà fino alla fine, ma non può vincere. É una battaglia impari, perché già si sa a chi arriderà la vittoria finale.

Dall’inizio: «“Io porrò inimicizia tra te e la Donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”» (Genesi, 3,15).

E poi a Fatima «Infine il Mio Cuore Immacolato trionferà».

Non c’è scampo per la bestia. 

Quando accadrà? Dipende anche, molto, da noi. É certo che Dio vincerà, ma Lui vuol vincere con noi, non da solo. Non amava i soldatini di piombo, perciò ci ha fatti a sua immagine e somiglianza, intelligenti e liberi.

Sta a noi decidere se e come e quando combattere la Buona battaglia per Lui, in Lui e con Lui.

(fine)

Guido Verna

Novembre 2013

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Testo non rivisto di una conferenza tenuta a Termoli (CB), l’8 novembre 2013 presso la Parrocchia Gesù Crocifisso.

[70] M.Introvigne, Prossima fermata: eutanasia, in La nuova Bussola quotidiana, 25-ottobre 2013, in

https://lanuovabq.it/it/prossima-fermata-eutanasia

[71] Dacia Maraini, La “famiglia naturale”? non esiste, perché la natura è violenza, caos e incesto in Corriere della Sera, Milano 27 marzo 2007.

[72] Magari con giustificazioni come quelle che arrivò a sostenere un avvocato tedesco, difensore — nello stesso periodo in cui fu pubblicato l’articolo della signora Maraini — di un fratello e una sorella incestuosi che avevano messo al mondo 7 figli: «[…] il divieto d’incesto maschera un intento eugenetico, poiché vietando i rapporti fra consanguinei, nel timore che mettano al mondo figli menomati, si compie una selezione ereditaria positiva»; cfr. Stefano Lorenzetto, Contro la famiglia manca solo l’incesto in Il Giornale, Milano 31 marzo 2007.

[73] Cfr. Laurea Honoris causa a Maraini. Il 18 la cerimonia in Repubblica Bari online, 8 novembre 2010, in

http://bari.repubblica.it/cronaca/2010/11/08/news/laurea_honoris_causa_a_maraini_la_cerimonia_il_18_a_foggia-8889187/

[77] Maria Strada, Olanda, l’associazione che promuove la pedofilia non può essere vietata in Corriere della Sera online, 3 aprile 2013, in

http://www.corriere.it/esteri/13_aprile_03/olanda-associazione-martijn-pedofilia-corte-appello-non-va-vietata_5257b122-9c69-11e2-aac9-bc82fb60f3c7.shtml

[75] Ibid.

[76] Ibid.

[77] L’uomo che vuole sdoganare la pedofilia, in La nuova Bussola quotidiana on line, 01-05-2013, tradotto dal blog Turtle Bay and Beyondin 

https://lanuovabq.it/it/luomo-che-vuole-sdoganare-la-pedofilia

[78] Riccardo Cascioli, L’ultimo regalo della Fornero: sdoganata la pedofilia, in La nuova Bussola quotidiana on line, 11-05-2013, in

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-lultimo-regalo-della-fornerosdoganata-la-pedofilia-6773.htm

[79] Josip Horvaticek, Educazione sessuale? Dietro c’è la lobby dei pedofili, in La nuova Bussola quotidiana on line, 07-07-2013, in

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-educazione-sessuale-dietro-ce-la-lobby-dei-pedofili-6175.htm.

Circa i legami con le lobby, nell’articolo si dice quanto segue: «Una prova della stretta collaborazione tra Štulhofer [il prof. Aleksandar Štulhofer, discepolo di Kinsey e ideatore del programma di educazione sessuale adottato dal Ministero croato per l’istruzione, ndr] e questi colleghi sessuologi pedofili è l’avere fatto parte tutti e quattro del comitato organizzatore di un convegno internazionale di sessuologi tenutosi a Dubrovnik, in Croazia, nel 2001 e finanziato dalla fondazione Soros».

[80] Roberto Marchesini, La lobby pedofila che vuole cambiare l’Europa, in La nuova Bussola quotidiana on line, 31-05-2013, in 

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-la-lobby-pedofila-che-vuole-leuropa-6578.htm.

    [81] cit. in Francesco Agnoli, Il Foglio, 26 marzo 2007 e riferito a Repubblica, 19 marzo 1985.

    [82] Ibid.

    [83] Cfr. Roberto Guiducci, La Storia di un contestatore sconfitto, pagg.1-68 (pag.32); in J.J. Rousseau, Le Confessioni, Introduzione di Roberto Guiducci; traduzioni e note di Felice Filippini, Biblioteca Universale Rizzoli, aprile 2001, pag.28.

[87] Cfr. Benedetta Frigerio, Pedofilia, 50 anni fa era una “malattia”. Da quest’anno per gli psichiatri americani è un “orientamento sessuale”, in Tempi on line, 3-11-2013, in

[85] Alleanza Cattolica, in collaborazione con IDIS [Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale], Manifesto Unioni di fatto e omofobia: cinque punti fermi, 5 ottobre 2013, in

https://alleanzacattolica.org/wp-content/uploads/2017/10/alleanza_cattolica_manifesto_unioni_di_fatto_omofobia_2013.pdf

[86] Cfr.Laffitte Jean, Il matrimonio e la famiglia in una cultura relativistica, in Cristianità, n. 368, anno XLI, aprile-giugno 2013, p.56 (51-67), in

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