di Guido Verna

8 novembre 2013

Sommario

1. Premessa con epigrafi

2. La famiglia

2.1 Premessa

2.2 La sua difesa non è uno specifico della religione cattolica

2.3 Da sempre: la “naturalità” della famiglia

3. In sintesi

4. Itinerario della sua disgregazione

4.1 Prima Rivoluzione: la Riforma protestante

4.2 Seconda Rivoluzione: la Rivoluzione francese

4.3 Terza Rivoluzione: la Rivoluzione sovietica

4.4 Quarta Rivoluzione: il sessantotto

4.5 Il crollo delle ideologie

5. L’ideologia Gender

6. Oggi (2013, ndr): la legge cosiddetta antiomofobia

7. Il fondo?

7.1 L’eutanasia

7.2 L’incesto

7.3 La pedofilia

7.4 La bestia nera

7.5 Si può cambiare la storia

7.6 La sintesi in un acronimo

7.7 Comunque sia, la storia ha già un Vincitore

6. Oggi (2013, ndr!): la legge cosiddetta antiomofobia

Oggi la nostra nazione — ringraziando Iddio, buon’ultima — vive un momento straordinario.

Sta succedendo qualcosa che è assimilabile a un voltar pagina della storia, a una modifica devastante del paradigma umano e sociale proposto dalla natura — cioè dal Creatore — e che ovviamente ha accompagnato la vita, non solo degli italiani, ma dell’intera umanità dal Paradiso Terrestre in poi.

Fermiamo l’attenzione sulla legge dal titolo “Disposizioni in materia di contrasto dell’omofobia e della transfobia” (primo firmatario l’on. Ivan Scalfarotto, del PD), che è già stata approvata alla Camera e che dovrà presto al Senato.

Ovunque, le leggi contro l’omofobia svolgono «un ruolo molto importante per diffondere e imporre l’ideologia del gender» [52].

Anche in Italia, la legge viene propagandata come una legge necessaria per proteggere gli omosessuali dalle crescenti violenze del mondo nei loro confronti.

Naturalmente è assolutamente giusto punire la violenza contro un omosessuale. Sennonché «[…] gli atti di discriminazione motivati dall’odio contro l’orientamento sessuale sono già puniti adeguatamente nella legislazione attuale, grazie all’aggravante dei motivi abietti» [53].

E questa lettura, purtroppo, spesso fa breccia anche all’interno del “nostro” ambito, convincendo non solo i laici…

«Dunque la punizione della violenza c’è già, e c’è anche l’aggravante. Perché allora si chiedono leggi contro l’omofobia?

Le leggi sull’omofobia, con il pretesto di punire la violenza, mirano in realtà a incriminare l’ “omonegatività” — l’opinione negativa sul comportamento omosessuale, che spesso deriva da motivi religiosi —, l’ “eterocentrismo”, cioè l’idea che l’eterosessualità sia la condizione normale dell’uomo, e l’”eterosessismo”, che considera le unioni eterosessuali di maggiore valore sociale rispetto a quelle omosessuali. Questi però sono delitti di opinione: comunque le si giudichi nel merito, vietare di esprimere opinioni negative sull’omosessualità equivale a violare la libertà di opinione, di espressione e di religione».

Il prof. Mauro Ronco — professore ordinario di Diritto Penale nell’Università di Padova — aveva tempestivamente messo in evidenza «il nocciolo» vero di tale legge che, con profilo basso, sembra limitarsi solo ad aggiungere, vent’anni dopo, qualcosina alla legge n. 205 — la cosiddetta legge Mancino del 1993 — : la punizione, con la reclusione fino a 1 anno e 6 mesi, non solo «[…] di chi incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, — ecco l’aggiunta — […] di chi incita a commettere o commette atti di discriminazione motivati dall’identità sessuale della vittima» [54].

La portata della nuova legge è tanto grande quanto sommersa e scientemente avvolta nelle nebbie: come nota ancora il prof. Ronco, esemplificando, «[…] potrebbero essere sottoposti a processo, in quanto incitanti a commettere atti di discriminazione per motivi di identità sessuale, tutti coloro che sollecitassero i parlamentari della Repubblica a non introdurre nella legislazione il “matrimonio” gay e, ancor più, tutti coloro che proponessero di escludere la facoltà di adottare un bambino a coppie omosessuali» [55].

Se a qualcuno sembrasse assurdo, tenga conto che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha già sancito che «[…] non ammettere una coppia gay al matrimonio [costituisce] […] discriminazione motivata dall’identità sessuale» [56].

Si tratta, dunque, di una legge epocale, come ha chiarissimamente affermato l’on. Scalfarotto (Pd) — uno dei due relatori della stessa e suo primo firmatario —, il 6 giugno scorso, quando ha fatto rilevare che «[…] questo [è] “Uno di quei casi in cui la norma penale ha un effetto simbolico e contribuisce a costruire la modernità di un paese e la cultura di una comunità”» [57].

Lo stesso on. Scalfarotto ci ha aiutato a svelare «con ammirevole chiarezza» — come ha rilevato l’on. Alfredo Mantovano —una insidia micidiale che nella legge medesima si annidava: essa «è il passo che precede il riconoscimento dei matrimoni gay! […] Intervistato il 26 agosto da L’Espresso, un cui redattore lo aveva contestato per presunte “mediazioni al ribasso” sulle nuove norme, alla domanda “questo dibattito [prima dell’approvazione alla Camera ndr] non allontana quello sui matrimoni gay?” egli risponde “Lo precede. Perché sono due cose diverse. E l’una viene logicamente prima dell’altra» [58].Logicamente!

Non è forse inutile, al riguardo, ricordare il significato della parola “matrimonio” [59]: essa «deriva da “matris munus”, “il dono della madre”: l’unione fra un uomo e una donna, almeno simbolicamente — anche nel caso di coppie sterili — aperta alla vita. Un tempo le parole avevano un significato, ed erano usate per esprimere l’essenza delle cose. Il matrimonio, il “dono della madre”, è l’unione stabile e aperta al dono del concepimento tra un uomo e una donna».

Ci possiamo ora porre la domanda: “matrimonio omosessuale: sì o no?”.

«Per i cattolici la risposta è evidente.

Il Magistero della Chiesa si esprime in modo chiarissimo:

«Nel caso in cui si proponga […] un progetto di legge favorevole al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, il parlamentare cattolico ha il dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il progetto di legge. Concedere il suffragio del proprio voto ad un testo legislativo così nocivo per il bene comune della società è un atto gravemente immorale»[60].

Quanto all’Italia, la CEI si è espressa in questi termini:«Riteniamo la legalizzazione delle unioni di fatto inaccettabile sul piano di principio, pericolosa sul piano sociale ed educativo. Quale che sia l’intenzione di chi propone questa scelta, l’effetto sarebbe inevitabilmente deleterio per la famiglia»[61].

E per chi non è cattolico?

«L’obiezione più comune è questa: “Voi cattolici non sposerete una persona dello stesso sesso. Ma perché volete imporre questa vostra scelta religiosa ai non cattolici?”. Abbiamo sentito la stessa obiezione per il divorzio, l’aborto, l’eutanasia. Ma è falsa.

Dobbiamo infatti distinguere fra verità di fede e verità di ragione. Che si debbano santificare le feste andando a Messa la domenica è una verità di fede: sarebbe assurdo chiedere allo Stato che imponga ai cittadini di andare a Messa per legge. Invece che non si debba rubare o che non si debbano uccidere gli innocenti sono verità di ragione, benché le ricordi anche la Sacra Scrittura. Che cosa risponderemmo a chi, colto a rubarci il portafoglio, obiettasse: “Ma io sono ateo e non credo nel comandamento che impone di non rubare”?».

«Il matrimonio omosessuale indebolisce la famiglia.

Che il matrimonio che lo Stato può e deve riconoscere sia solo quello fra un uomo e una donna è una verità di ragione, non di fede. Chi lo nega, vittima dell’ideologia del gender, nega ultimamente che esistano una natura umana e una legge naturale che la legge civile non deve contraddire.

Ma quali danni può fare un matrimonio fra due omosessuali?”. La presenza nella società di diversi “modelli” di matrimonio e di famiglia indebolisce l’unica famiglia vera, quella fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna. La famiglia è già in crisi e ha bisogno semmai di essere sostenuta e difesa».

Molte famiglie = meno famiglia.

E meno famiglia = meno società.

Ovviamente, «benché la norma sull’adozione qualche volta non sia proposta subito per ragioni tattiche, lo scopo ultimo di chi chiede allo Stato di riconoscere le unioni omosessuali è aprire le porte a norme che legalizzino l’”omogenitorialità”, cioè che permettano a coppie dello stesso sesso di adottare figli.

Perché bisogna dire “no” all’”omogenitorialità?

Si sbandierano studi e statistiche secondo cui i bambini maltrattati o depressi nelle “famiglie omogenitoriali” non sarebbero più numerosi rispetto a quelli allevati da un padre e da una madre. Ma non si tratta di maltrattamenti e depressione. I bambini che crescono nelle “famiglie omogenitoriali” crescono senza una chiara percezione della differenza essenziale e naturale fra uomo e donna. Per chi ritiene che questo sia un bene l’educazione “omogenitoriale” è ovviamente un successo. Ma questo non è un bene».

Le obiezioni più ricorrenti sono fasulle.

La prima suona così: «Tanti bambini vivono negli orfanatrofi, non è meglio che li adotti una coppia omosessuale? Migliaia di coppie formate da un uomo e da una donna sono in lista d’attesa per adottare un bambino, bloccate dalla burocrazia. Aiutiamole, anziché creare per loro anche la concorrenza delle coppie omosessuali».

La seconda è generalmente questa:

«Ci sono madri e padri snaturati, criminali, pedofili. Non sono meglio gli omosessuali? Insegna da sempre il diritto che l’abuso non toglie l’uso, e dall’abuso non derivano regole. Ci sono aziende che falliscono. Non è una ragione per chiudere tutte le aziende e passare al socialismo. Ci sono famiglie che falliscono. Non è una ragione per distruggere la famiglia».

Ebbene, di fronte a questa legge il mondo cattolico “politico” (ma non solo) è apparso timoroso e silenzioso, in alcuni casi pavido e compromissorio.

In 26 hanno firmato l’assenso alla legge tranquillizzati dalla cosiddetta “clausola di salvaguardia”, che è obbiettivamente a dir poco inconsistente per lo svolgimento della funzione suddetta. [63]

Ma per fortuna una pattuglia di onorevoli coraggiosi (Alessandro Pagano, la Roccella, Sacconi e qualche altro), attraverso una serie di questioni pregiudiziali di costituzionalità e di emendamenti unite a una presenza e una pressione costanti, ha alzato il coperchio della pentola e ha fatto fuoriuscire i miasmi di quello che bolliva dentro essa, rendendolo il più possibile pubblico e cercando di svegliare il nostro mondo appisolato.

Ovviamente, dati i numeri, alla Camera la legge non poteva non passare.

Ma intanto siamo in tanti, ora, a cogliere il peso del sopruso e della violenza che sta per essere fatta al popolo italiano, a cominciare dalla «[…] inammissibile violazione del principio della libera manifestazione del pensiero, tutelato dall’art. 21 della Costituzione». [64]

Intanto, si sta diffondendo anche in Italia Manif pour tous che tanto bene ha fatto in Francia. Si stanno costituendo i gruppi delle Sentinelle in piedi che dimostrano nelle piazze silenziosamente ma visibilmente, appunto in piedi, leggendo un libro.

Dal canto loro, però, i difensori della legge hanno dimostrato di aver tempestivamente colto il pericolo della reazione della gente comune e hanno cominciato ad opporsi anche con comportamenti inqualificabili, tesi a impaurire gli oppositori di detta legge, come è accaduto a Casale Monferrato (22 settembre), dove, profittando dell’assenza della Polizia, hanno interrotto una conferenza sul tema specifico, riprovandoci, qualche giorno dopo, anche a Milano (5 ottobre), dove però la presenza della forza pubblica ha permesso la continuazione dei lavori.

E prima a Verona (21 settembre) poi ancora a Milano (25 ottobre), in un salone del Palazzo della Provincia. E poi a Torino, con l’intimidazione ad una delle più antiche e onorate scuole cattoliche, la Faà di Bruno (2 novembre). E poi in Rai, con il silenziatore imposto all’Avv.Cerrelli (3 novembre), vicepresidente dell’Unione Giuristi Cattolici. E poi, appena ieri, a Ravenna (7 novembre) etc.

Non c’è voluto molto per capire quanto sia illusoria la posizione dei politici che si qualificano come cattolici e che si sono accontentati della “clausola di salvaguardia”…

Le pressioni, inoltre, potranno essere anche di altro tipo, a sentire l’aria che comincia a circolare.

In Francia, «il 18 ottobre 2013 il Consiglio Costituzionale […] ha assestato un altro colpo alla libertà dicoscienza, stabilendo che i sindaci e gli ufficiali di stato civile non possono rifiutarsi di celebrarematrimoni omosessuali per ragioni morali o religiose. Se persistono nel rifiuto, sono passibili di unapena detentiva fino a tre anni. Di fronte ai diritti dei gay al matrimonio, non esiste secondo ilconsiglio costituzionale nessuna obiezione di coscienza» [65].

é di qualche giorno fa la notizia del licenziamento di in giornalista di Fox News, che non aveva insultato o minacciato nessun omosessuale ma solo dichiarato, in tema di matrimonio omosessuale, che «Le persone scelgono di essere omosessuali. Io penso che sia una scelta. Lo penso. E anche il matrimonio omosessuale è una scelta. Penso anche che ciascuno di noi in questa stanza debba rispondere a Dio per le sue azioni. E che anche chi compie queste scelte dovrà rispondere a Dio per le sue azioni» [66].

In Italia una prima rappresentazione del futuro che potrebbe aspettarci è il caso del sig. Guido Barilla, costretto a ritrattare e a scusarsi e solo qualche giorno fa a umiliarsi definitivamente perché si era permesso di affermare in una radio che nella sua pubblicità non avrebbe fatto mai «[…] uno spot con una famiglia omosessuale. [Aggiungendo con garbo] Non per mancanza di rispetto ma perché non la penso come loro, la nostra è una famiglia classica dove la donna ha un ruolo fondamentale» [67].

Opporsi a questa legge, perciò, «[…] non è una battaglia di retroguardia, tesa a garantire chissà quale privilegio o quale ingiustificata impunità» [68].

Come è scritto nel Manifesto di “Sì alla famiglia” — l’Associazione nata a Torino solo qualche giorno fa dobbiamo dire no a questa «[…] legge contro l’omofobia [perché] […] non si limita a incriminare e punire minacce, insulti e violenze contro gli omosessuali — il che, assolutamente giusto, è già previsto dalle leggi in vigore — ma inventa un reato di opinione che punisce con la reclusione, fino a un anno e sei mesi, chi propaganda “idee discriminatorie fondate sull’omofobia”. Non vogliamo che vada in galera chi, per esempio, ripete con il Catechismo della Chiesa Cattolica che gli atti omosessuali sono “contrari alla legge naturale» e «in nessun caso possono essere approvati» [69].

Credo, a questo punto, che il titolo La famiglia aggredita dalle “famiglie” sia diventato meno enigmatico, anzi chiarissimo.

(continua)

Guido Verna

Novembre 2013

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Testo non rivisto di una conferenza tenuta a Termoli (CB), l’8 novembre 2013 presso la Parrocchia Gesù Crocifisso.

[52] Commento alla serie di slide sulla famiglia di AC Torino.

Sono da riferire a questa stessa fonte tutte le citazioni in corsivo di questo paragrafo che non hanno rimandi in nota

[53] Mauro Ronco, Legge contro l’omofobia è una violazione della libertà, in La nuova Bussola quotidiana on line, 09-07-2013, in 

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-legge-contro-lomofobia-e-una-violazione-della-liberta-6835.htm.

[54] Ibid.

[55] Ibid.

[56] Ibid.

[57] Ibid.

[58]Cfr. Alfredo mantovano, “Omofobia”, primo passo verso i matrimoni omosessuali, in La nuova Bussola quotidiana on line, 11-09-2013, in

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-omofobia-primo-passo-verso-i-matrimoni-omosessuali-7254.htm

[59] Riprendo lo schema proposto da una serie di slide di AC di Torino. Tutte le citazioni in corsivo di questo paragrafo senza ulteriori indicazioni fanno riferimento alla stessa serie di slide.

[60] Congregazione per la Dottrina della Fede, Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali, 3 giugno 2003, in

https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20030731_homosexual-unions_it.html

[61] Conferenza Episcopale Italiana, Nota a riguardo della famiglia fondata sul matrimonio e di iniziative legislative in materia di unioni di fatto, 28 marzo 2007, in

[63] Cfr. A.Mantovano, Omofobia, attenti all’inciucio “cattolico”, in La nuova Bussola quotidiana on line, 17-09-2013, in

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-omofobia-attenti-allinciucio-cattolico-7302.htm

«La c.d. “clausola di salvaguardia”. Il testo che propongono suona in questi termini: “non costituiscono discriminazione, né istigazione alla discriminazione, la libera espressione e le manifestazioni di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, purché non istighino all’odio o alla violenza, né le condotte conformi al diritto vigente”. Capire che cosa “salvaguarda” questa clausola non è semplice: escludere dal concetto di discriminazione “le condotte conformi al diritto vigente” è una tautologia. Se il “diritto vigente” è anche quello che verrà fuori dall’approvazione di questa legge, a che cosa devono essere “conformi” le “condotte”? Il resto, e cioè il richiamo alla “la libera espressione e le manifestazioni di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, purché non istighino all’odio o alla violenza” è estremamente generico, lascia campo libero ad arbitri interpretativi e applicativi, e non tutela la manifestazione di opinioni perché non stabilisce una linea di confine fra di esse e gli atti violenti. Se una “clausola di salvaguardia” così congegnata fosse la garanzia chiesta per votare a favore della legge, sarebbe una contropartita equivalente al nulla».

[64] Cfr. Idem, “Omofobia”, primo passo etc., cit.

[65] M. introvigne, Francia: non sposi i gay? Tre anni di prigione, in La nuova Bussola quotidiana on line, 20-10-2013, in 

http://www.lanuovabq.it/it/articoli–francia-non-sposi-i-gay-tre-anni-di-prigione-7547.htm

[66] Cfr. Idem, Sei contro il matrimonio gay? Licenziato da Fox News, in La nuova Bussola quotidiana on line, 23-10-2013, in 

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-sei-contro-il-matrimonio-gay-licenziato-dalla-fox-7570.htm

[67] Cfr. Guido Barilla: “Mai spot con una famiglia gay, sono per famiglia tradizionale”, art. in Il Sole 24 ore on line, in

http://www.radio24.ilsole24ore.com/notizie/lazanzara/2013-09-26/guido-barilla-spot-famiglia-122352.php

[68] M.Ronco, cit.

[69] Cfr. http://www.siallafamiglia.it.

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