di Gianluca Zappa

  • “Nessuna cosa che esiste è così grande da essere commisurata alla tua grandezza”. 
    È così che papa Gregorio Magno (540-604) si rivolgeva all’uomo in una sua omelia. Questa era precisamente la visione medievale dell’uomo: il signore del creato, la creatura più perfetta uscita dalle mani di Dio e da Dio prediletta, se aveva deciso di incarnarsi e patire sulla croce per lui.
    Ed è così che Ildegarda di Bingen (1098-1179) poté concepire la splendida illustrazione di questa concezione antropologica.
    Ildegarda fu una grandissima donna medievale: badessa benedettina, scrittrice, drammaturga, poetessa, musicista, filosofa, linguista, cosmologa, guaritrice, naturalista, consigliere politico e profetessa. La chiamarono la “Sibilla del Reno”. Fu in rapporto epistolare con San Bernardo e tenne testa a Federico Barbarossa. Quando questi oppose due antipapi a papa Alessandro III, non esitò a dirgli che si stava comportando come un bambino. La sua autorità le consentiva di parlare così all’imperatore!
    Ildegarda fu anche pittrice e così torniamo all’illustrazione. Vediamo un uomo gigantesco al centro della terra. Tutto gli ruota intorno e si sottomette a lui. È davvero il più grande del creato. 
    Ma c’è una differenza fondamentale con l’uomo vitruviano che sarà disegnato da Leonardo: questo non è solo al centro di tutto, perché sta dentro il grande abbraccio amoroso della Trinità.
    San Gregorio e Ildegarda sono d’accordo: l’uomo è grande, dominatore e amato da Dio…
    Roba da Medioevo!

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