di Gianluca Zappa

  • La scienza moderna? Ha avuto le sue origini nel Medioevo cristiano, nella sua mentalità ( nuova e rivoluzionaria rispetto al mondo classico). Diciamo che Galileo (cattolico e credente convinto) fiorì su un terreno fertile che era stato coltivato da secoli.
    Vi sono ormai parecchi studiosi che hanno evidenziato i rapporti tra la teologia e le istituzioni medievali e la nascita di una mentalità scientifica che ha una particolare attitudine verso il mondo materiale.
    Che cosa deve “credere” uno scienziato? Che il mondo sia buono e degno di essere studiato; che sia ordinato e razionale così che il suo segreto sia raggiungibile dalla mente umana; che si possa scoprire tramite esperimenti, in quanto non necessario e immutabile, ma contingente; che non sia divino (come nella mentalità orientale o animista) e non sia eterno. 
    E poi ci vuole una morale orientata al bene del prossimo, per cui vale la pena (e anzi è un obbligo) scoprire e mettere a disposizione degli altri i frutti del proprio lavoro.
    Tutte condizioni assicurate dalla mentalità cristiana e non reperibili in altre società.
    Per questo, man mano che la mentalità nuova si diffonde e mette radici, assistiamo a un prodigioso sviluppo in tutti i campi, anche utilizzando le geniali intuizioni o conclusioni delle altre culture.
    La teoria applicata al reale e al miglioramento della vita dell’uomo sulla terra…

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