I
I Beati di oggi
25 novembre
Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi
Sposi
Luigi 1880 – 1951
Maria 1884 – 1965
“Filo per filo, intrecciati in Dio uno con l’altra senza soluzione di continuo ‐ mai ‐ fino all’eternità”. Maria Corsini
Santità: impresa riservata a pochi?
Non hanno fondato congregazioni. Non sono partiti missionari per terre lontane. Semplicemente hanno vissuto il loro matrimonio come un cammino verso Dio facendosi santi. Non “malgrado” il matrimonio, ma proprio in virtù di esso.
La beatificazione dei coniugi Quattrocchi, avvenuta il 21 ottobre 2001, propone una svolta, per così dire “storica”, sul modo comune di concepire la santità: non appannaggio esclusivo di suore, sacerdoti e singoli fedeli, ma un cammino aperto e praticabile da tutti gli sposi cristiani.
Luigi Beltrame
è un giovane di ventiquattro anni. Nato a Catania il 12 gennaio 1880; adottato da uno zio senza figli, che gli ha dato il suo cognome, Quattrocchi, si trasferisce con lui a Roma dove studia Giurisprudenza.
Maria Corsini
Frequentando la casa del Colonnello Corsini, amico di famiglia, Luigi conosce Maria, di quattro anni più giovane di lui. Ragazza piena di vita e di doti: colta, sensibile e raffinata, amante della letteratura e della musica, a vent’anni ha già pubblicato un saggio su Dante Gabriele Rossetti e i Preraffaelliti. È l’unica figlia dei coniugi Corsini.
Intesa
Nel corso delle serate di festa in quella casa, Luigi e Maria hanno modo di parlare e di conoscersi. L’intensa simpatia reciproca è il preludio dell’amore ed una sera, mentre Maria è al pianoforte, Luigi le dice di essere innamorato di lei. La risposta della ragazza è immediata e chiara, senza dubbi o esitazioni vere o false: “sì”.
Maria accoglie subito la proposta di Luigi. Con il passare del tempo ha iniziato a conoscerlo bene. I loro discorsi sono sempre stati profondi e mai superficiali, in questo modo ciascuno di loro ha iniziato a sapere bene cosa c’era veramente nel cuore dell’altro. La proposta di Luigi arriva quando la loro conoscenza reciproca è già avanzata. La risposta di Maria è immediatamente sincera, senza giri di parole. Non ha bisogno di sondare “fino a che punto mi ama”…
Le nozze
vengono celebrate nella Basilica di S. Maria Maggiore il 25 novembre 1905. L’anno seguente nasce il primo figlio, Filippo, seguito da Stefania (nel 1908) e Cesare (nel 1909).
La prova
Dopo i primi tre figli, nell’autunno del 1913 la comune esultanza per l’annunzio di una quarta maternità viene improvvisamente sconvolta dall’atroce prognosi di un rischio di vita gravissimo. Due tra i migliori ginecologi di Roma consigliano l’immediata interruzione della gravidanza, per tentare di salvare almeno la madre non ancora trentenne.
I due sposi, cementati dalla comunione di preghiera e di grazia, sono pronti all’eroismo della fede e della carità: la risposta concorde e univoca di entrambi, resistente ad ogni tentativo di dissuasione, è quella, evangelicamente drammatica, dell’adesione senza riserve alla volontà di Dio e del totale affidamento ai misteriosi e amorevoli disegni della sua Provvidenza.
Enrichetta e fratelli
Il 6 aprile del ’14 arriva in dono, all’ottavo mese, quella Enrichetta che sarà poi, fino all’ultimo, il sostegno, il conforto, la tenerezza dei genitori, colmando d’amore il vuoto lasciato dai due fratelli e dalla sorella maggiore, tutti e tre usciti di casa tra il 1924 e il 1927 per consacrarsi al Signore nelle loro rispettive vocazioni. Infatti Filippo (don Tarcisio) sarà sacerdote diocesano, Stefania (suor Maria Cecilia) monaca benedettina, Cesare (padre Paolino) monaco trappista. Enrichetta stessa si dedicherà al Signore come consacrata secolare ed affiancherà i genitori nel loro molteplice apostolato.
Animatori
Luigi, avvocato generale dello Stato, è professionista stimato e integerrimo. In virtù delle sue doti umane e professionali, giungerà in seguito ai più alti vertici della carriera e ad incarichi di alto prestigio.
Maria è scrittrice assai feconda di libri di carattere educativo. Infermiera volontaria della Croce Rossa, durante le due guerre si prodiga instancabilmente per i soldati feriti. Catechista attivissima per le donne del popolo nella parrocchia di S. Vitale, organizza i corsi per fidanzati, autentica novità pastorale per quei tempi, quando il matrimonio è considerato come qualcosa di scontato, che non esige approfondimento né preparazione. Svolge anche un’intensa opera di apostolato con la penna, fa parte dell’Azione Cattolica e di altre associazioni, appoggia inoltre la nascita dell’Università Cattolica del S. Cuore, accanto a P. Agostino Gemelli e Armida Barelli, chiamata a far parte del Consiglio Centrale dell’Unione Femminile Cattolica Italiana come incaricata nazionale per la religione.
Entrambi hanno a cuore i problemi della società e della nazione: animatori dei gruppi del Movimento di Rinascita Cristiana, aderiscono anche al Movimento “Per un mondo migliore” di P. Lombardi. Luigi stringe amicizia con Don Sturzo e Alcide De Gasperi; senza mai prendere una tessera di partito, esercita l’apostolato nella testimonianza cristiana nel proprio ambiente di lavoro – laicista e refrattario alla fede – nella profonda bontà verso tutti, soprattutto i “lontani”, nella sollecitudine costante verso i bisognosi che bussano quotidianamente alla loro porta di casa, in Via Depretis, sul colle Viminale. Nel 1917 divengono terziari francescani e nel corso della loro vita non mancano mai di accompagnare gli ammalati, secondo le loro possibilità, a Loreto e a Lourdes col treno dell’UNITALSI, lui come barelliere, lei come infermiera e dama di compagnia.
Coppia in cammino
La loro esistenza di sposi è un cammino di santità, un andare verso Dio attraverso l’amore del coniuge:
“Un continuo accrescimento di luce, che è calore ‐ carità ‐ vita. Tutto in comune, con scambio costante di valori effettivi ed affettivi, con un’unica vita di aspirazioni e di mete, con reciproco rispetto e con immenso amore. Con sapore di novità cara, in ogni momento di conversazione ‐ di scambi di pensiero ‐ di vicinanza. In quasi mezzo secolo di vita in comune, lo affermo dinanzi a Dio, mai un attimo di noia, di sazietà, di stanchezza. Vita terrena ‐ vissuta nel perenne pensiero, ispirato da Dio stesso, di render felice la persona amata, per quanto dipende da sé”. (dagli scritti di Maria Corsini)
Il loro segreto? La preghiera. Ogni mattina a Messa insieme, alla Basilica di S. Maria Maggiore. “Usciti di chiesa mi dava il buongiorno, come se la giornata soltanto allora avesse il ragionevole inizio. Ed era vero…”, ricorda lei in “Radiografia di un matrimonio”, il suo libro-capolavoro. La recita serale del Rosario, l’adorazione notturna, la consacrazione al Sacro Cuore di Gesù solennemente intronizzato al posto d’onore nella sala da pranzo.
Il loro esempio, la profonda vita di fede, la preghiera quotidiana in famiglia hanno di certo la loro parte di influsso sui figli, che si sentono tutti e quattro chiamati dal Signore alla vita consacrata.
La Diocesi di Roma custodisce i loro corpi nel santuario della Madonna del Divino Amore e li commemora il 25 novembre, anniversario del loro matrimonio.
NOTA: Questo foglietto non rende neanche una pallida idea della ricchezza e varietà dell’impegno di queste due persone in ambito sociale, associazionistico, educativo e caritativo. Una visita sul loro sito sarà una buona idea estremamente utile:
www.luigiemaria.com; info@luigiemaria.com
AR novembre 2018
Beati di oggi
25 novembre
Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi
Sposi
Luigi 1880 – 1951
Maria 1884 – 1965
“Filo per filo, intrecciati in Dio uno con l’altra senza soluzione di continuo ‐ mai ‐ fino all’eternità”. Maria Corsini
Santità: impresa riservata a pochi?
Non hanno fondato congregazioni. Non sono partiti missionari per terre lontane. Semplicemente hanno vissuto il loro matrimonio come un cammino verso Dio facendosi santi. Non “malgrado” il matrimonio, ma proprio in virtù di esso.
La beatificazione dei coniugi Quattrocchi, avvenuta il 21 ottobre 2001, propone una svolta, per così dire “storica”, sul modo comune di concepire la santità: non appannaggio esclusivo di suore, sacerdoti e singoli fedeli, ma un cammino aperto e praticabile da tutti gli sposi cristiani.
Luigi Beltrame
è un giovane di ventiquattro anni. Nato a Catania il 12 gennaio 1880; adottato da uno zio senza figli, che gli ha dato il suo cognome, Quattrocchi, si trasferisce con lui a Roma dove studia Giurisprudenza.
Maria Corsini
Frequentando la casa del Colonnello Corsini, amico di famiglia, Luigi conosce Maria, di quattro anni più giovane di lui. Ragazza piena di vita e di doti: colta, sensibile e raffinata, amante della letteratura e della musica, a vent’anni ha già pubblicato un saggio su Dante Gabriele Rossetti e i Preraffaelliti. È l’unica figlia dei coniugi Corsini.
Intesa
Nel corso delle serate di festa in quella casa, Luigi e Maria hanno modo di parlare e di conoscersi. L’intensa simpatia reciproca è il preludio dell’amore ed una sera, mentre Maria è al pianoforte, Luigi le dice di essere innamorato di lei. La risposta della ragazza è immediata e chiara, senza dubbi o esitazioni vere o false: “sì”.
Maria accoglie subito la proposta di Luigi. Con il passare del tempo ha iniziato a conoscerlo bene. I loro discorsi sono sempre stati profondi e mai superficiali, in questo modo ciascuno di loro ha iniziato a sapere bene cosa c’era veramente nel cuore dell’altro. La proposta di Luigi arriva quando la loro conoscenza reciproca è già avanzata. La risposta di Maria è immediatamente sincera, senza giri di parole. Non ha bisogno di sondare “fino a che punto mi ama”…
Le nozze
vengono celebrate nella Basilica di S. Maria Maggiore il 25 novembre 1905. L’anno seguente nasce il primo figlio, Filippo, seguito da Stefania (nel 1908) e Cesare (nel 1909).
La prova
Dopo i primi tre figli, nell’autunno del 1913 la comune esultanza per l’annunzio di una quarta maternità viene improvvisamente sconvolta dall’atroce prognosi di un rischio di vita gravissimo. Due tra i migliori ginecologi di Roma consigliano l’immediata interruzione della gravidanza, per tentare di salvare almeno la madre non ancora trentenne.
I due sposi, cementati dalla comunione di preghiera e di grazia, sono pronti all’eroismo della fede e della carità: la risposta concorde e univoca di entrambi, resistente ad ogni tentativo di dissuasione, è quella, evangelicamente drammatica, dell’adesione senza riserve alla volontà di Dio e del totale affidamento ai misteriosi e amorevoli disegni della sua Provvidenza.
Enrichetta e fratelli
Il 6 aprile del ’14 arriva in dono, all’ottavo mese, quella Enrichetta che sarà poi, fino all’ultimo, il sostegno, il conforto, la tenerezza dei genitori, colmando d’amore il vuoto lasciato dai due fratelli e dalla sorella maggiore, tutti e tre usciti di casa tra il 1924 e il 1927 per consacrarsi al Signore nelle loro rispettive vocazioni. Infatti Filippo (don Tarcisio) sarà sacerdote diocesano, Stefania (suor Maria Cecilia) monaca benedettina, Cesare (padre Paolino) monaco trappista. Enrichetta stessa si dedicherà al Signore come consacrata secolare ed affiancherà i genitori nel loro molteplice apostolato.
Animatori
Luigi, avvocato generale dello Stato, è professionista stimato e integerrimo. In virtù delle sue doti umane e professionali, giungerà in seguito ai più alti vertici della carriera e ad incarichi di alto prestigio.
Maria è scrittrice assai feconda di libri di carattere educativo. Infermiera volontaria della Croce Rossa, durante le due guerre si prodiga instancabilmente per i soldati feriti. Catechista attivissima per le donne del popolo nella parrocchia di S. Vitale, organizza i corsi per fidanzati, autentica novità pastorale per quei tempi, quando il matrimonio è considerato come qualcosa di scontato, che non esige approfondimento né preparazione. Svolge anche un’intensa opera di apostolato con la penna, fa parte dell’Azione Cattolica e di altre associazioni, appoggia inoltre la nascita dell’Università Cattolica del S. Cuore, accanto a P. Agostino Gemelli e Armida Barelli, chiamata a far parte del Consiglio Centrale dell’Unione Femminile Cattolica Italiana come incaricata nazionale per la religione.
Entrambi hanno a cuore i problemi della società e della nazione: animatori dei gruppi del Movimento di Rinascita Cristiana, aderiscono anche al Movimento “Per un mondo migliore” di P. Lombardi. Luigi stringe amicizia con Don Sturzo e Alcide De Gasperi; senza mai prendere una tessera di partito, esercita l’apostolato nella testimonianza cristiana nel proprio ambiente di lavoro – laicista e refrattario alla fede – nella profonda bontà verso tutti, soprattutto i “lontani”, nella sollecitudine costante verso i bisognosi che bussano quotidianamente alla loro porta di casa, in Via Depretis, sul colle Viminale. Nel 1917 divengono terziari francescani e nel corso della loro vita non mancano mai di accompagnare gli ammalati, secondo le loro possibilità, a Loreto e a Lourdes col treno dell’UNITALSI, lui come barelliere, lei come infermiera e dama di compagnia.
Coppia in cammino
La loro esistenza di sposi è un cammino di santità, un andare verso Dio attraverso l’amore del coniuge:
“Un continuo accrescimento di luce, che è calore ‐ carità ‐ vita. Tutto in comune, con scambio costante di valori effettivi ed affettivi, con un’unica vita di aspirazioni e di mete, con reciproco rispetto e con immenso amore. Con sapore di novità cara, in ogni momento di conversazione ‐ di scambi di pensiero ‐ di vicinanza. In quasi mezzo secolo di vita in comune, lo affermo dinanzi a Dio, mai un attimo di noia, di sazietà, di stanchezza. Vita terrena ‐ vissuta nel perenne pensiero, ispirato da Dio stesso, di render felice la persona amata, per quanto dipende da sé”. (dagli scritti di Maria Corsini)
Il loro segreto? La preghiera. Ogni mattina a Messa insieme, alla Basilica di S. Maria Maggiore. “Usciti di chiesa mi dava il buongiorno, come se la giornata soltanto allora avesse il ragionevole inizio. Ed era vero…”, ricorda lei in “Radiografia di un matrimonio”, il suo libro-capolavoro. La recita serale del Rosario, l’adorazione notturna, la consacrazione al Sacro Cuore di Gesù solennemente intronizzato al posto d’onore nella sala da pranzo.
Il loro esempio, la profonda vita di fede, la preghiera quotidiana in famiglia hanno di certo la loro parte di influsso sui figli, che si sentono tutti e quattro chiamati dal Signore alla vita consacrata.
La Diocesi di Roma custodisce i loro corpi nel santuario della Madonna del Divino Amore e li commemora il 25 novembre, anniversario del loro matrimonio.
NOTA: Questo foglietto non rende neanche una pallida idea della ricchezza e varietà dell’impegno di queste due persone in ambito sociale, associazionistico, educativo e caritativo. Una visita sul loro sito sarà una buona idea estremamente utile:
www.luigiemaria.com; info@luigiemaria.com
AR novembre 2018
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