di Carla Vanni

Si è recentemente conclusa la vertenza fra Netflix ed il Tempio di Satana e pare si siano dissolte le proteste presentate dalla chiesa di Satana e dai satanisti più genericamente definiti, sempre contro la stessa società di distribuzione di film on line.

Storia emblematica che voglio raccontare.

Netflix è una piattaforma a pagamento per la visione di film e serie televisive che ha recentemente reinserito nel suo catalogo la serie “Le terrificanti avventure di Sabrina”, una specie di “simpatica” parodia del satanismo.

Avverto subito che non si tratta di alcunché di “simpatico”: se lo fosse, non ci sarebbe di mezzo Satana e neppure il suo odore. Nelle puntate difatti vengono recitate le vere invocazioni a Satana, quelle usate nelle Messe nere, per intenderci. Quindi è pericoloso seguire questa serie e la sconsiglio assolutamente a tutti.

Ci sono aspetti di questa vicenda che hanno riempito le cronache per gli addetti ai lavori e non solo: una vicenda di plagio,  una specie di diffamazione ed una pace fatta. E sì, alla fine hanno fatto pace e vedremo come.

La prima contestazione è circa un presunto plagio della statua di Bafometto (immagine omessa) che è installata di fronte al “tempio” di Satana in Arkansas: il Tempio sostiene che quella sia la sua immagine ufficiale, utilizzata dai signori di Netflix senza la necessaria autorizzazione. È affascinante osservare i figli del disobbediente per definizione reclamare che gli altri siano disciplinati, che osservino le regole del vivere civile e che chiedano i permessi. Che dire? Forse come tutti i figli, anche loro spesso sfuggono all’insegnamento dei padri ed in questo caso non possiamo che rallegrarcene, a maggior gloria di Dio.

La seconda è la presunta diffamazione che lamentano i satanisti di altre “confessioni” (che sono cosa diversa dal Tempio di Satana e dalla chiesa di Satana… che forse si è confuso ed ha diviso anche dove non avrebbe dovuto…)  e delle loro pratiche ben note a tutti.

 “diffamazióne s. f. [dal lat. tardo diffamatio -onis]. – Il fatto, l’opera di diffamare: ricorrere alla d. per mettere in cattiva luce un avversario, un rivale; essere oggetto di una campagna di diffamazione. In particolare, sotto l’aspetto giuridico, reato consistente nel recare offesa all’altrui reputazione (omissis) recita la Treccani.

Ebbene sì: i satanisti si sono lamentati di essere rappresentati per quelli che non sono. Diremo noi che già basterebbe e di avanzo come si facciano chiamare e che di peggio non si possa dire… e invece no. Essi si dichiarano i propagatori della sola e totale libertà, quindi “niente di male”. Il loro padre terreno Aleister Crowley predicava esattamente questo: “fai ciò che vuoi”. Quindi dipingerli come “i cattivi”, considerato che comunque nella serie tv è raffigurato “scherzosamente” e praticamente nulla di quello che in realtà commettono, non si fa.

Oltre a ciò, la chiesa di Satana ha protestato con Netflix per essere stata confusa con il Tempio di Satana, che secondo quella è solo un gruppetto di sventati politicanti in cerca di visibilità. Ma di questa protesta pare non ci sia seguito, come anche di quella della diffamazione… anche se vedere un avvocato difendere il buon nome dei satanisti sarebbe stato avvincente.

Fa però piacere che ancora questi personaggi  rammentino ad altri le regole da rispettare nei rapporti col prossimo, che diffamare non è cosa carina da farsi, che reca danno agli altri e per questo va punita. Quindi un’altra bella lezioncina di savoir-faire.

Ma tutto torna: il Tempio ha preferito zio Mammona a papà.

Hanno raggiunto un accordo, si parla di cinquanta milioni di dollari americani anche se “gli accordi sono coperti da assoluto riserbo”. Ci piace pensare che abbiano avuto un sussulto di vergogna e non vogliano si sappia in giro che hanno riposto le armi, facendosi convincere da un qualsiasi giudice a scambiarsi un bell’assegno e forse pure una stretta di mano. Quindi niente battaglie estreme: una bella quantità di sterco di papà portato a casa per le mani di zio Mammona e nulla osta all’uso indebito delle loro immagini più “care”.

Netflix se ne è tornata a casa sua con una sopravvenienza passiva da registrare ed i figli di quello nelle loro tenebre, ancor più sovraccarichi di infamia.

Non cambiano mai, anche se noi ci speriamo.

 

Sancte Michael Archangele,

defende nos in proelio;

contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium.

Imperet illi Deus,

supplices deprecamur:

tuque, Princeps militiae caelestis,

Satanam aliosque spiritus malignos,

qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo,

divina virtute, in infernum detrude.

 

+ Amen.

 

 

 

 

 

 

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