La mia conoscenza di Padre Mariano da Torino, il Frate Cappuccino ora Venerabile che predicava dalla televisione negli anni 60/70,  è iniziata di recente. Ovvero: il suo “pace e bene a tutti” è nella mia memoria da sempre, ma là mi fermavo o poco più che a quello.

La Provvidenza mi ha recentemente proposto di conoscerlo meglio e Le ho ubbidito volentieri.

Sono andata a cercarlo in rete ed ho ascoltato e letto e visto…e scoperto.

Ai miei occhi, il primo tratto evidente di Padre Mariano è l’umiltà. E’ vero che questa virtù è la pietra angolare della spiritualità Francescana, ma in lui si ammira chiaramente “l’umile di cuore” al quale ci esorta Gesù Cristo. Padre Mariano è stata una vera superstar del media televisivo, eppure quel suo modo di proporsi nelle nostre case è restato sempre lo stesso: tranquillo, sorridente, mite, mai un autocompiacimento e neppure un riferimento a sè stesso, se non per portare esperienze utili per gli altri.

E dire, fra l’altro, che la sua attività certo non si limitava alle trasmissioni televisive. Fin dalla prima gioventù, quando si chiamava ancora Paolo Roasenda, si è speso senza sosta per condurre tutti alla santità, che era il suo obiettivo unico. Insegnamento, politica, attività didattiche, compiti di grande responsabilità nell’ambito dell’Azione Cattolica, Cappellanie: tutto ciò mi ha molto colpito, perchè in lui non si trovava alcun inquinamento mondano ma solo l’insegnamento soave tratto da quelle sue esperienze. E tutto questo sempre preceduto e seguito dall’Adorazione Eucaristica, dalla preghiera e dalla meditazione della Parola, senza mai tralasciare la venerazione della Madre di Dio, alla Quale era certissimo di dovere tutto. E, da come si è svolta la sua vita, ne siamo certissimi anche noi.

La sua facilità di parola era evidente; ho visto un uomo  parlare coerentemente per un’ora e più senza nota alcuna sotto gli occhi: solo con la traccia scritta dallo Spirito Santo nel cuore ci si esprime così come lui. Con un tono di voce variato e piacevole, con una postura fisica adeguata, trattenendo e sollecitando continuamente l’attenzione di chi lo ascoltava. Mettiamo in conto lo sguardo benevolo di Santa Chiara, che non avrà sicuramente negato all’amatissimo San Francesco di assistere un suo figlio, ma certo che la Provvidenza lo aveva già dotato del Suo e lo Spirito di Verità continuava a guidarlo. La sua predicazione, ancorchè dotta e sapiente, trasmetteva una freschezza che, purtroppo, in tanti di noi Cattolici oggi è ormai appassita. In Padre Mariano invece no: anche negli ultimi video, quando il suo volto testimoniava l’età ed i tanti anni di vita Ordinata, i suoi toni erano quelli di un bambino entusiasta, che col suo stupore autentico innalzava a Dio la lode a Lui più gradita.  Padre Mariano portava lo Spirito Santo in ogni casa: con la sua energia tenera e potente accendeva veramente il Focolare inestinguibile in quello domestico. E’ stato sì il Parroco degli Italiani: quella presenza tranquillizzante a cui eravamo abituati un po’ tutti noi che oggi abbiamo i capelli bianchi. Era la visita che onorava la casa e costituiva occasione di comunione, preghiera e letizia. Quella sigla finale del suo programma era un po’ come la porta di casa che si chiudeva dietro il Parroco: ci lasciava già un po’ nostalgici di lui ma consolati da un’altra pietra ben sagomata e pronta per edificarci.

Carissimo Padre Mariano, ci manchi tanto. Da Lassù, vedi bene con chi e con cosa ti abbiano sostituito: il piccolo schermo è diventato in molti casi la porta larga e spaziosa. E’ sicuramente prezioso riscoprirti. Papa Francesco sarebbe orgoglioso di te: tu sei il vero padre rassicurante ed autorevole del quale la Chiesa ha tanto bisogno, in questi tempi di figli prodighi ancora intenti a pascolare i porci e di telepredicatori oranti al cospetto del dio audience.

Carla Vanni

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